Non profit

L’esperto. Ma lo Stato avrebbe da guadagnarci

Qualunque investimento aggiuntivo avrebbe un moltiplicatore significativo di risorse (di Massimo Fioruzzi).

di Redazione

La perdita erariale annua stimata nella relazione tecnica alla +Dai -Versi, una volta a regime, ammonta a circa 60 milioni di euro. Non è possibile valutare che il ?guadagno? dello Stato in termini di servizi socio-assistenziali risparmiati sarebbe comunque superiore? La nostra ricerca (Quanto vale il non profit italiano? S.Cima, M.Fioruzzi, L. Gandullia, ed. Franco Angeli) ha dimostrato che il valore aggiunto sociale del non profit è già ora del 36% sui costi totali, ovvero che qualunque investimento aggiuntivo da parte dello Stato (erario) avrebbe, nel medio-lungo periodo, un moltiplicatore significativo di risorse e quindi anche di servizi sociali gestiti dal non profit. è ridicolo solo pensare che un investimento che comporta forti cambiamenti nei comportamenti e nei flussi finanziari possa chiudersi in pareggio già dal primo anno. La speranza era che la commissione Bilancio capisse come anche per il non profit vale quello che viene ormai condiviso sul moltiplicatore della ricerca delle imprese. E se sì, dove e come lo Stato può risparmiare? In generale è previsto che a determinate condizioni l?efficienza per la collettività di misure fiscali di sostegno si possano tradurre anche in efficienza per lo Stato. Più tecnicamente, la semplificazione normativa che viene innescata dalla norma proposta è sufficiente a ridurre i ?costi di intermediazione? che legano Stato e non profit e a sostituirli con un modello in cui prevale la ?presa diretta? privati-non profit. Da qui la drastica riduzione dei costi di intervento e di controllo pubblici. Nell?ambito delle sue ricerche, ha mai potuto valutare se lo scarso incentivo fiscale costituisca un freno alle donazioni private? Esiste indubbiamente una asimmetria: il carico fiscale scoraggia i comportamenti virtuosi quali le donazioni al non profit mentre le agevolazioni fiscali sono poco incentivanti per sé, ovvero se inserite in un contesto di norme obsolete e complesse e peggio ancora se sono mal disegnate e dispersive. Qual è lo scenario di crescita delle donazioni private in Italia? Il potenziale è considerevole: l?Italia è proprio al punto di flessione dove la curva delle donazioni, in particolare quelle patrimoniali come i lasciti, potrebbe impennarsi, anche per fattori demografici. Ma è necessaria, anche qui, una scossa iniziale, una discontinuità nel trattamento fiscale e nella percezione del ruolo del non profit moderno.

risposte di Massimo Fioruzzi

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